Il mio desiderio è quello di dare scelta alle donne
per far sì che esca la loro individualità,
per provare a realizzare ciò che vogliono.
E io penso che le donne vogliano sentirsi belle.

Gianni Versace

giovedì 4 settembre 2014

Primark sì, Primark no?

Sono ormai quarantott'ore che sui social network e sulle testate giornalistiche online, così come su numerosi blog e siti, rimbalza la notizia dell'attesissimo arrivo di Primark in Italia.
Anche se la cosa non è stata ancora confermata ufficialmente dall'ufficio stampa della catena, i rumors si fanno ormai troppo insistenti per essere ignorati.
E la cosa, oltre a suscitare immenso entusiasmo in tutti i fan del megastore low cost, si è come al solito portata dietro diverse critiche.



Primark è una catena di moda low cost che nasce in Irlanda, a Dublino, con il nome di Penneys e si diffonde pian piano nel Regno Unito e via via in diversi paesi Europei, tanto da arrivare ad oggi a contare 250 store più svariati in apertura.

Ora, non sarò certo io a commentare l'azienda dal punto di vista etico e morale, lasciando questa discussione a chi sicuramente è più competente di me e ne conosce anche meglio le vicende.

Quello che invece posso dirvi, è la mia esperienza con il negozio, e la valutazione pratica di quello che il marchio Primark rappresenta.

In queste poche ore, ho già sentito diverse campane, da coloro che sono i fanatici dello shopping di Primark, a coloro che lo detestano svilendone i prodotti. E voglio dire ad entrambe le categorie che infondo - anche se sembrerà una frase fatta - la verità sta nel mezzo.

Anche io sono una grande appassionata del negozio, tanto da partire davvero per Londra con la valigia semivuota e tornare nonostante tutto con addosso "troppi" indumenti, o da scappare in un pomeriggio di tediosa fiera verso il centro di Francoforte per darmi allo shopping.
  Ebbene, ecco il perchè.
Primark è davvero una catena low cost. E con davvero intendo DAVVERO. Ripetitiva? Forse, ma fermiamoci qualche istante a pensarci su. Quali sono effettivamente le catene Low Cost che abbiamo in Italia? Zara? H&M? Mango? Oviesse?
Insomma diciamocelo, nessuno di questi sembrerà più low cost una volta che si è provato Primark.

E' vero, la qualità ne risente, ma del resto non potevamo certo pensare di avere tessuti o tagli Armani a quel prezzo no? Gli stessi sopracitati marchi del low cost, non offrono nemmeno loro chissà quale qualità, anzi. A certi livelli questa è molto simile se non addirittura uguale, andando noi a pagare solo l'immagine del brand. Cosa successa con Zara ed H&M ad esempio, che ormai sono diventati dei veri e propri colossi nell'industria di moda, arrivando ad impossessarsi di una percezione d'immagine superiore a quello che è l'effettivo valore del prodotto.

Quindi, perchè spendere 49 euro per un vestitino (sicuramente ancora nella fascia del low cost, ma del resto è tra questi che stiamo facendo paragone) quando se ne possono spendere 12 da Primark?

Questo marchio offre tutto ciò che la moda stagionale offre, seguendo le ultime tendenze in fatto di abiti, accessori, scarpe e borse, intimo e chi più ne ha più ne metta.
Quante persone del resto potrebbero permettersi una giacchina militare borchiata, magari di qualche supercostoso stilista? O anche fosse solo di qualche medio brand, chi sarebbe disposto a spendere i 300 euro minimi per aggiudicarsi una cosa che potrebbe indossare solo una decina di volte in una stagione?

Insomma, qaunte volte lo stile del momento ci piace, vorremmo poter indossarlo anche noi, ma non possiamo permetterci di acquistarlo nelle boutique, sopratutto quando sappiamo che la riuscita che farebbe sarebbe troppo bassa, e magari preferiamo con la stessa cifra comprarci un paio di jeans o un abitino semplice, che non passeranno con la moda di stagione.

Per questo Primark potrebbe essere la soluzione. Non ci si sente in colpa nel comprare un paio di scarpe che indossiamo due volte a venti euro, possiamo sbizzarrirci con collane statement senza doverle pagare fior di soldi.

L'altro lato della medaglia come detto è la qualità e non solo. Purtroppo come in molti di questi megastore, la maleducazione della gente la fa spesso da padrona. Si corre così il rischio di incappare in qualcosa di gettato a terra, arrotolato, lasciato fuori posto se non addirittura rovinato.

Per ciò che invece riguarda la qualità fine a sè stessa ecco cosa posso dirvi.
Non vi aspettate di trovare sete pregiate o cashmere all'interno di questo negozio, semmai qualche filo tirato o qualche cucitura storta. L'importante è fare uno shopping accurato. Controllate ogni capo prima di acquistarlo, anche nei dettagli, che sono spesso quelli che fanno la differenza. Non siate schizzinosi, ragionate su quanto lo state anche pagando (che come si suo, dire, da qualche parte deve pendere!) ma non lasciate trasportarvi dall'entusiasmo senza fare almeno un controllo che sia tutto al proprio posto, bottoni, asole, cuciture.

Un altro punto a favore sono invece le taglie. Forse perchè abituati ad una clientela principalmente nordeuropea, la gamma di taglie varia dalle più piccole alle più grandi, arrivando addirittura alla 50 italiana.
Cosa che favorisce l'acquisto di capi di tendenza non solo alle ragazze filiformi.
Certo, la scelta poi varia a seconda del gusto, e questo non possiamo toccarlo in un post così generico, ma almeno possiamo dire che anche le ragazze più formose non dovranno rinunciare ad indossare moda a basso prezzo.

Anche il reparto uomo ed il reparto intimo sono decisamente forniti.
Il primo offre una larga scelta di t-shirt e camicie di ogni genere, un easy-to-wear più che classico, ma anche giacche, giubbini, e accessori.
Il secondo invece passa dalla convenienza alla particolarità, offrendo anche divertimento in fin dei conti.

Quindi, cosa ne pensate? Primark sì o Primark no?