Il mio desiderio è quello di dare scelta alle donne
per far sì che esca la loro individualità,
per provare a realizzare ciò che vogliono.
E io penso che le donne vogliano sentirsi belle.

Gianni Versace

giovedì 23 ottobre 2014

Leggings: migliori amici o peggior nemici?

Passeggiando per qualsiasi strada di qualsiasi città ormai salta all'occhio come quello che nasceva qualche anno fa da rivisitazione di un trend degli anni 80 è ormai diventato un must-have nei guardaroba.

I leggings, da qualcuno anche chiamati pantacollant, hanno segnato una svolta nell'abbigliamento degli ultimi anni, sebbene la loro storia sia decisamente più "vecchia": a partire dagli anni '50 quando Pucci creò i famosi fuseaux. Negli anni 70 questi vennero modificati secondo la lunghezza dei pantaloni Capri divenendo così i leggings dal taglio attuale che noi conosciamo, molto aderenti e senza piede. La loro "invenzione" è attribuita alla nota costumista tv e stilista Patricia Field.
La popolarità massima di questo indumento viene però raggiunta negli anni 80, quando c'è l'apice nella moda "sporty" tra scaldamuscoli, fuseaux, Madonna e Flashdance.
Nel 2006 è maxMara a riproporli sulla passerella e da lì in breve si sono tradotti in una di quelle tendenze difficili da fermare e più semplici da assecondare. In breve tempo infatti, dopo che la strada se ne è in qualche modo impossessata, i grandi nomi della moda li hanno introdotti nelle loro collezioni, fino addirittura a trasformarli e creare veri e propri incroci, come successo con i treggings (pantalone + leggings) o i jeggings (jeans + leggings).

La comodità è un fattore essenziale del successo dei leggings. La maggior pesantezza rispetto alla calza li rende più resistenti e più coprenti, ma dobbiamo ricordarci che comunque non sono pantaloni. Sembrerà una banalità, ma purtroppo ancora troppe volte si vedono ragazze con parti sovraesposte allo sguardo della gente, perchè magari non si erano rese conto di quanto il tessuto teso potesse diventare trasparente. O con cuciture in bella vista che no, non sono quel genere di cucitura a contrasto più o meno di moda.
D'altro canto però non sono nemmeno dei collant, quindi scordiamoci di indossarli sotto vestiti leggermente più eleganti o formali a meno che non vogliamo ottenere l'effetto "confuso" decisamente poco chic.

Per quanto riguarda i colori, molti sono davvero belli a primo impatto, ma bisogna pur sempre ricordarsi che ogni colore sgargiante metterà in risalto le nostre gambe (perfette o imperfette che siano). Un nero, un grigio, un marrone o un blu scuro sono colori con cui si va sempre sul sicuro, ottenendo anche un effetto visivo snellente.
I colori accesi vanno bene per un abbigliamento sportivo o alternativo, purchè siano tinta unita ed ovviamente di tonalità che risaltino i nostri colori e la nostra fisicità.
Se invece le gambe sono troppo magre, sarà d'obbligo abolire i colori scuri che le faranno sembrare ancor più inesistenti in favore di qualcosa di più particolare ed acceso, se non addirittura di fantasie di vario genere, che tenderanno a dar maggior spessore.

Ma per chi non avesse gambe magre e dritte, bisogna stare attenti! Perchè le fantasie oltre ad essere decisamente più difficili da abbinare, rischiano di trasformare le nostre gambe in maniera piuttosto spiacevole.
Quelli a righe in particolar modo, necessitano di una gamba a dir poco perfetta. Lo so, anche a me sarebbe piaciuto molto indossarli, ma più che Cirque du Soleil avrei ottenuto l'effetto Carcere. Senza contare che non esaltano nessun tipo di forma, visto che tendono a  deformarsi su qualsiasi accenno di queste. Basti pensare a chi ha il polpaccio o la coscia un pò più grandi.
Un paio di anni fa erano di moda quelli con le costellazioni, lo spazio, le sfumature. C'è stato il periodo dei pois. Poi sono arrivate le fantasie tribali ed etniche.
Ebbene tutte queste, salvo rarissime eccezioni, sono da lasciare a coloro che hanno una gamba filiforme, lunga, magra e dritta. Perchè indosso a comuni mortali l'effetto potrebbe rivelarsi disastroso.


L'animalier oltre a far correre gli stessi rischi di sopra, può facilmente involgarire, quindi bisogna prestare maggiore attenzione nell'abbinarlo, magari con un total black più sul rock che sul sexy. Ricordandoci che anche l'animalier, se orizzontale, tende ad allargare!
Il damascato... Bellissimo l'effetto, sopratutto con il costrasto tra tessuti ma è pur sempre una fantasia incontrollabile, quindi bisogna andarci cauti per evitare di sembrare la tappezzeria di una vecchia casa; puntare magari su tonalità neutre e abbinarli ad abiti semplici non troppo corti, magari con stivali, di modo da lasciare all'effetto solo parte della gamba.


E poi il pizzo... Inserti più o meno grandi in pizzo. In netto contrasto con l'essenza sportiva del leggings diventa una sfida riuscire ad incorporarlo in maniera appropriata in un look. Sopratutto perchè troppo spesso lo si trascura come se non ci fosse, come se si indossasse un leggings qualsiasia  tinta unita. E si rischia di rovinare un look, perchè si sa, i dettagli fanno la differenza.
O quando si intravede da finti strappi? Gli strappi, sopratutto orizzontali sulla coscia, sono un deciso NO, che abbiano sotto pizzo, rete, colore a contrasto. Anche sulle gambe perfette, riescono a dare un effetto caotico a qualsiasi look.


Quest'anno  Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, Topshop, Forever21 e tantissimi altri brand hanno proposto nelle loro collezioni tendenze in pelle o "liquid". Bellissimi su catalogo, differenti nella realtà.
Il leggings in pelle oltre ha un punto forte, che è quello della non trasparenza. Insomma, il tessuto usato non si allarga a mostrare troppo. Il problema però, sono i punti deboli. Che possano piacerci o meno su qualsiasi tipo di gamba è una questione personale. L'effetto ottico del nero è quello di snellire la gamba quindi si può provare. L'avvertenza invece in questo caso va a chi ha le gambe molto magre. Perchè il leggings in pelle va portato rigorosamente aderente; vederlo fare grinze, essere largo sul sedere, col cavallo troppo basso, non va bene. Non è un pantalone e l'effetto assicurato è solo quello "sciatto".
D'altrocanto però, il rischio che tutte corriamo con questo tipo di leggings è un altro: effetto volgare. Bisogna in questo caso stare attente più agli abbinamenti che non alle fisicità. Sempre tenendo conto che purtroppo, spesso e volentieri, i fisici più formosi o più rotondi sono quelli che maggiormente corrono questo tipo di rischio. Ciò non vuol certo dire che gli abbinamenti volgari non siano un rischio in cui si incorre anche nel vestire un manichino per la vetrina di un negozio. Come al solito, il trucco base sta nel non esagerare, la pelle è un tessuto che può risultare molto provocante di suo, non serve eccedere in mix esagerati.




Consideriamo anche che di base, la microfibra, il cotone ed i vari tessuti con cui vengono fatti la maggior parte dei leggings si lascia sfuggire qualche capriccio del nostro corpo, a meno che non prendiamo quelli contenitivi, modellanti o push-up. Quindi facciamo attenzione a come li indossiamo e sopratutto con cosa.

Ad esempio, SI a maximaglie. La combinazione perfetta è leggings e maximaglia, per un abbigliamento casual da giorno e perchè no, anche da serata informale.
Come abbiamo già detto, NO a vestiti eleganti o formali, che perderebbero di delicatezza rischiando addirittura di diventare ridicoli.
NI agli shorts. Non sono l'accoppiata vincente, ma in RARI casi possono funzionare. L'importante è che non vi taglino le gambe troppe volte, accorciandovi così l'immagine.
NO assoluto a tutti gli abbinamenti che prevedono maglie e top corti, che non coprano almeno il fondoschiena.

E per quanto riguarda le scarpe?
Voto pieno per lo stivale al ginocchio o stivaletto alla caviglia che sia. Con tacco o basso, resta comunque su un casual adatto allo stile dei leggings.
Le ballerine vanno bene per una gamba snella e proporzionata, non per chi ha bisogno di allungarla. Come tutte le scarpe che tendono a farci un piede piccolo, sono poco adatte a chi ha la coscia più grande, a meno che non vogliamo ritrovarci con l'effetto Imbuto.
I tacchi vanno bene, purchè abbia un senso abbinarli ai leggings e stiano bene nel complesso del look.
Le scarpe da ginnastica, di qualsiasi modello siano, dalle Nike alle Converse, vanno lasciate alle ragazzine fino ai sedici anni oppure ad un abbigliamento da palestra.

Quindi seppur vogliamo considerarli una svolta nell'easy to wear, dobbiamo far sempre caso a questi piccoli accorgimenti, alcuni più importanti altri meno, e adattarne l'uso alla nostra figura ed al nostro stile.

E per voi, migliori amici o peggior nemici?

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